A Lecco da oggi si userà acqua non potabile per il lavaggio stradale

Si amplia il progetto congiunto di Silea e Lario Reti Holding, dopo il successo ottenuto a Olginate e Bellano con il riuso dell’acqua reflua depurata

Lario Reti Holding ha attivato la colonnina per lo spillamento di acqua e la ricarica delle spazzatrici stradali di Silea presso il depuratore di Lecco. Si tratta della terza installazione di questo tipo, dopo le prime due sperimentazioni lanciate nel 2022 a Olginate e Bellano.

A differenza delle prime due installazioni, tuttavia, la colonnina posta in via Bruno Buozzi non erogherà acqua reflua depurata, bensì acqua “naturale” non potabile, proveniente dal pozzo di prima falda posto all’interno del depuratore e utilizzato da Lario Reti Holding per le necessità di funzionamento dell’impianto.

“I pozzi di prima falda o freatici si differenziano da quelli normalmente utilizzati per il Servizio Idrico in quanto attingono acqua da una falda non confinata tra strati impermeabili e quindi più soggetta ad interferenze dalla superficie spiega Lelio Cavallier, Presidente di Lario Reti Holding – Si tratta di acqua “naturale”, a volte di qualità migliore di quella che possiamo trovare nei fiumi e nei laghi, e che può essere utilizzata a scopo industriale ma che non presenta caratteristiche di potabilità.”

“Prosegue la collaborazione tra Silea e Lario Reti Holding per lo sviluppo di azioni condivise di sostenibilità, mettendo a fattor comune competenze e ambiti di intervento. Il progetto per la riduzione dell’utilizzo di acqua potabile per le attività di igiene urbana si amplia ulteriormente con questo terzo spot di ricarica dei mezzi e rappresenta un concreto intervento per la riduzione dei consumi di risorse e di energia, mantenendo inalterati gli standard qualitativi dei servizi alla cittadinanza” commenta Francesca Rota, Presidente di Silea.

La colonnina di Lecco sarà inoltre utilizzabile per la pulizia delle reti fognarie anche da parte degli autospurghi operanti a servizio di Lario Reti Holding, consentendo l’attivazione di un’ulteriore pratica virtuosa per la riduzione dell’uso non necessario di acqua potabile.