Quale percezione hanno dell’acqua gli italiani?
La percezione sul reale consumo di acqua e i livelli di conoscenza e consapevolezza dei cittadini italiani: i paradossi emersi.
Ad oggi il 2022 è l’anno più caldo e meno piovoso della storia italiana: con temperature di +2,7% C superiori alla media dell’ultimo trentennio e anomalie pluviometriche pari a -48 mm: l’lnternational Energy Agency prevede che, di questo passo, i flussi idrici in Italia si ridurranno del 40% entro il 2080.
Il nostro Paese, sia a livello assoluto con oltre 9 miliardi di m3 di acqua prelevata ogni anno per uso civile (1° Paese UE), sia in termini relativi, con 153 m3 di acqua prelevata per abitante all’anno (2° Paese UE, dopo la Grecia con 157 m3 per abitante) rimane tra i più idrovori d’Europa.
Una survey su un campione di 1.000 cittadini italiani rappresentativi, lanciata dalla Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti ci ha restituito un’immagine inedita sui nostri connazionali e il tema dell’acqua.
Quale è la reale percezione sul reale consumo di acqua e quali sono i livelli di conoscenza e consapevolezza dei cittadini italiani su questo tema?
Ecco i paradossi emersi:
Il paradosso del costo dell’acqua: quasi 6 cittadini su 10 ritengono che l’attuale spesa in bolletta sia troppo onerosa, nonostante l’Italia sia uno dei Paesi con le tariffe più basse d’Europa (2,08 Euro/m3, pari alla metà di quella francese di 4,08 Euro/m3). Ma oltre il 90% dei cittadini non è a conoscenza del costo reale dell’acqua: ritiene di pagare troppo per il servizio, con l’86% dei rispondenti che sovrastima la propria spesa annua e quasi 1/3 dei rispondenti ritiene di pagare circa il doppio in più rispetto alla spesa reale.
Purtroppo, però una bassa tariffa fa scendere la soglia d’attenzione e deresponsabilizza il consumo
Nonostante l’utilizzo responsabile di acqua sia il terzo comportamento sostenibile più adottato dai cittadini si innesca il paradosso del consumatore attento: più di 2/3 sottostimano il proprio effettivo consumo giornaliero, con il conseguente protrarsi di abitudini errate che acutizzano lo stress idrico del Paese.
Purtroppo, solo il 29,3% dei cittadini beve abitualmente acqua del rubinetto nonostante la qualità dell’acqua di rete sia tra le più alte in Europa. L’errata convinzione del contrario – paradosso della scarsa fiducia dell’acqua del rubinetto – ci porta a continuare un errato consumo e…
…rimaniamo così primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia.
Questo contrasta con la consapevolezza diffusa della necessità di ridurre l’impatto ambientale sul pianeta; infatti, più della metà dei cittadini sarebbe disposta a sostenere un piccolo aumento in bolletta per rendere il servizio più efficiente e sostenibile – il paradosso della disponibilità a pagare – e l’83% di questi rispondenti dichiara una disponibilità a pagare tra i 5 e gli 11 euro in più all’anno per agevolare interventi di efficientamento e di risparmio idrico.
Un potenziale aumento della tariffa non deve però pesare su quelle famiglie che già soffrono la povertà e sono messe allo stremo dagli elevati costi di gas e luce.
A questo riguardo, purtroppo, rimangono poco conosciuti gli strumenti di agevolazione economica previsti in bolletta per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Ed ecco emergere un altro paradosso il paradosso del bonus sconosciuto: il bonus idrico e la possibilità di rateizzazione della bolletta risultano sconosciuti al 60% dei rispondenti, l’esistenza di tariffe agevolate a poco meno del 40%.
Nonostante oltre il 37% degli italiani non conosca il proprio gestore e ancor più dimostrino scarsa consapevolezza del ruolo e dei compiti che svolge, questa disponibilità a pagare costituisce un importante punto di partenza: il paradosso di “cosa c’è dietro l’acqua del rubinetto”.
Inoltre, la survey evidenzia come nei confronti del cambiamento climatico emerga ancora un approccio NIMBY- Not In My Back Yard – paradosso “NIMBY”: gli italiani dichiarano che il cambiamento climatico è una priorità, ma considerano il problema ancora lontano dal proprio territorio di residenza.
Non abbiamo più tempo
È necessario agire con urgenza per favorire maggiore consapevolezza sul funzionamento della filiera estesa dell’acqua e la promozione di abitudini di consumo più responsabili e consapevoli.
Fonti
- Servizi a Rete numero nov.-dic.2022, B.Brioschi, La percezione dell’acqua degli italiani