Classi 4^ della Scuola Primaria “Armando Diaz” San Giovanni
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I laboratori effettuati in classe, le uscite didattiche, le testimonianze raccolte e le lezioni sui grandi temi ambientali hanno sollecitato curiosità e vivo interesse. Da qui sono stati prodotti elaborati, disegni e la condivisione di regole che conducono a corrette azioni nel rispetto dell’ambiente e soprattutto dell’acqua.
“L’acqua nella mia Provincia tra passato e futuro”
Nell’antichità il filosofo greco Talete identificò nell’acqua l’origine della vita. “In principio era l’acqua…”
L’importanza dell’acqua nella storia della città di Lecco… dalla A alla Z
A: acquedotto, analisi dell’acqua
Da dove proviene l’acqua potabile che sgorga dai rubinetti?
L’acqua segue un lungo percorso per arrivare fino alle nostre case. L’acqua può scaturire da una sorgente, oppure essere prelevata dai fiumi, dai laghi o estratta dalle falde sotterranee. A Valmadrera l’acqua viene prelevata dal lago a una profondità di 30 m.
Per la città di Lecco l’acqua che sgorga dai rubinetti proviene da numerose sorgenti attive sul monte Resegone. Grazie all’acquedotto, un sistema di serbatoi e tubature, giunge nelle nostre case.
Quali sono le caratteristiche dell’acqua potabile?
TRASPARENTE – PULITA (libera da germi, pura) – INSAPORE – INODORE – INCOLORE – LIQUIDA
Venerdì 15 febbraio 2019 noi alunni delle classi quarte, accompagnati dai nostri insegnanti, abbiamo fatto visita alla sede di Lario Reti Holding, la società che gestisce la fornitura dell’acqua potabile e si occupa della raccolta delle acque reflue in Lecco e provincia. Lario Reti Holding effettua regolari controlli di qualità sull’acqua destinata al consumo umano, sulle acque reflue delle fognatura e sulle acque in uscita dai depuratori. Guidati dai tecnici del laboratorio abbiamo eseguito alcune analisi delle acque utilizzando le cartine di tornasole per scoprire il livello di PH (acido-neutro-basico). “Bevi l’acqua del rubinetto! E’ buona e sicura.”
Luca propone alla Lario Reti Holding un nuovo modello di auto.
B: buone prassi
“Piccoli gesti quotidiani” per essere cittadini attivi e responsabili
1) Tieni aperto il rubinetto solo per il tempo necessario.
2) Applica un riduttore di flusso ai rubinetti.
3) Lava piatti, frutta e verdura in una bacinella; usa acqua corrente solo per il risciacquo.
4) Scegli la doccia invece del bagno.
5) Ripara il rubinetto che gocciola o il water che perde.
6) Utilizza lavatrici o lavastoviglie solo a pieno carico.
7) Preferisci sciacquoni a scarico differenziato.
8) Raccogli l’acqua piovana per innaffiare il giardino o lavare l’auto.
9) Innaffia le piante la sera quando l’acqua evapora di meno.
10) Utilizza l’acqua di cottura delle verdure per i fiori.
11) Evita l’eccesso di plastica utilizzando borracce (hai a disposizione quella regalata da Lario Reti Holding). Preferisci l’acqua delle casette all’acqua in bottiglia, così eviterai la produzione di una grande quantità di rifiuti plastici. L’acqua delle casette è buona, refrigerata e garantita dai controlli di Lario Reti Holding!
Bastano alcune buone abitudini per iniziare a salvare il Pianeta!
Venerdì 15 marzo: la protesta mondiale Fridays For Future, nata dall’iniziativa di Greta Thunberg.
C: ciclo dell’acqua, corsi d’acqua
A scuola abbiamo studiato il ciclo dell’acqua. L’acqua è rinnovabile, ma non è infinita; essa non va sprecata e ciascuno di noi, deve contribuire alla sua tutela attraverso piccole azioni quotidiane rivolte a garantire la disponibilità di questa straordinaria risorsa anche alle future generazioni.
Lario Reti Holding gestisce il ciclo idrico integrato composto dall’acquedotto e dagli impianti di fognatura e di depurazione delle acque reflue.
… La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di San Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega …
(Incipit de “I Promessi Sposi”)
Spettacolari immagini di Lecco, di cui Manzoni disse: “Un paese che chiamerei uno dei più belli al mondo!”
Il Gerenzone nasce alle pendici della Grigna e sfocia nel Lario; è il principale dei tre torrenti che attraversano la città di Lecco. Le sue acque scorrono tumultuose ma abbastanza regolari tutto l’anno. Lungo il suo corso nacquero fucine e opifici per la lavorazione del ferro. La forza motrice dell’acqua azionava la ruota idraulica che faceva funzionare il maglio, un grosso martello che con i suoi colpi forgiava il ferro incandescente. Quando il maglio era in funzione, tremava tutto il centro abitato di Laorca e Malavedo. L’utilizzo dell’energia idraulica fornita dalle acque del Gerenzone, del Caldone e del Bione contribuì allo sviluppo della città di Lecco che si trasformò in una prestigiosa realtà industriale nella lavorazione del ferro (metallurgia).
Come giganti buoni della montagna hanno posto la loro forza al servizio dell’uomo e hanno tenuto in movimento le macchine dei mulini, delle officine, dei filatoi. Oggi non sono più chiamati a prove di forza, ma hanno comunque il
merito di aver stimolato nella popolazione lo spirito imprenditoriale. La città dovrebbe sentire l’impegno di restituire a questi corsi d’acqua, per quanto possibile, la loro originaria bellezza.
D: derivazione (Fiumicella) E: energia idraulica
Le fiumicelle servivano per incanalare l’acqua da convogliare nelle fabbriche.
Dai corsi d’acqua si traeva l’energia motrice necessaria per il funzionamento delle macchine.
F: Fontane
La ricchezza d’acqua ha consentito nel passato la realizzazione di numerose fontanelle a disposizione di chi desiderava bere o rinfrescarsi.
G: “Giazzera”, grandi civiltà e grandi città
E’ una parola dialettale che significa ghiacciaia. Quando non esistevano i frigoriferi e non era ancora stata scoperta la corrente elettrica, il freddo occorrente per la conservazione delle carni e di altri cibi era prodotto in appositi ambienti, spesso interrati, sui lati dei quali si costipava la neve che li rendeva freddi. Ecco la “Giazzera”. La località si trova a metà di corso Promessi Sposi, tra Acquate e Caleotto.
La storia dell’acqua è molto antica. Risale addirittura alle prime piogge cadute sulla Terra 4.000.000.000 di anni fa. L’uomo ha sempre avuto bisogno dell’acqua. Le prime grandi civiltà si sono sviluppate lungo i fiumi perché l’acqua è un’indispensabile risorsa per la vita dell’uomo.
H: H2O
La formula chimica dell’acqua è H2O, essa è composta da 2 atomi di idrogeno e uno di ossigeno.Ogni anno, il 22 marzo, si celebra la giornata mondiale dell’acqua. Si tratta di una ricorrenza istituita dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) per evidenziare l’importanza di questa risorsa, la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti.
I: idrogeologa sig.ra Paola Tognini
Venerdì 16 novembre abbiamo conosciuto la signora Paola Tognini. Lei è un’idrogeologa. L’idrogeologo studia le acque sotterranee e i fenomeni d’instabilità dei terreni e delle rocce determinati dall’azione delle acque (dissesto idrogeologico). La signora Tognini lavora con…
ACQUE STRANE: CHI MI HA SPORCATO ?
L’acqua sporca che proviene dalle case, dalle industrie e da tutti gli edifici urbani viene raccolta attraverso un sistema di grosse tubature sotterranee, le fognature. Anche l’acqua piovana caduta sull’asfalto, attraverso i tombini, arriva nelle fognature che sono collegate a impianti di depurazione. Questi impianti cercano di ripulire le acque dalle principali sostanze inquinanti prima di immetterle di nuovo nei fiumi, nei laghi e nei mari.
Tante acque a confronto: chi è sporco, chi è inquinato e soprattutto, si può tornare puliti?
ACQUA + TERRA/ ACQUA + OLIO/ ACQUA + COLORANTE/ ACQUA + DETERSIVO/ ACQUA + SALE
Con l’esperta Paola, dopo aver osservato il colore, sentito l’odore, effettuato la prova terremoto, capito da dove proveniva l’acqua di ciascun barattolo, abbiamo costruito un semplicissimo DEPURATORE con 1 bottiglia di plastica vuota, cotone idrofilo e le 5 ACQUE STRANE.
Abbiamo concluso che le acque filtrate e diventate pulite sono state quelle mischiate con la terra e l’olio di oliva. Non si potevano comunque bere perché contenevano ancora batteri che non sono stati eliminati con questo semplice depuratore.
“MESSAGGI FUORI BOTTIGLIA”
Spesso sentiamo dire che l’acqua in bottiglia è migliore di quella che arriva nelle nostre case. Sarà un messaggio vero? Con l’esperta Paola abbiamo imparato a leggere altri messaggi, quelli scritti fuori dalle bottiglie, le famose “etichette”.
“ACQUA IN SPALLA: QUANTA STRADA PER BERE!”
Fin dall’antichità l’uomo si è ingegnato per trasportare l’acqua: così sono nati i grandiosi acquedotti. Un salto nel passato!
Ancora oggi in molti Paesi del mondo trasportare l’acqua è un problema!
L: lavatoi, Lecco “preistorica”, Lecco “moderna”, Lecco “futura”
Quando nelle case non c’era ancora la lavatrice le donne si recavano al lavatoio per fare il bucato. I lavatoi erano luoghi anche per socializzare e parlare. In questo modo, anche senza televisione, le notizie circolavano.
230 milioni di anni fa Lecco era sommersa da un vasto mare tropicale dal quale emergevano piccole isole, che erano la punta delle nostre attuali montagne e al posto del Medale c’era la barriera corallina.
Ricchissima era la fauna acquatica; proprio per questo motivo anche oggi sulla Grigna è possibile trovare fossili di conchiglie.
Circa 20 milioni di anni fa le glaciazioni interessarono anche il nostro territorio e i ghiacciai ritirandosi lasciarono profonde spaccature; una di queste valli, profonda circa 1.000 m, è ora occupata dal nostro lago, il Lario, e dalla città che è nata sulle sue rive.
M:miniere di ferro, missoltino con polenta
Le montagne lecchesi sono ricche di ferro, questo metallo è sempre stato estratto dalle miniere e ha fatto la ricchezza della nostra città nel periodo industriale.
I missoltini, gli agoni essiccati, erano un tempo una preziosa risorsa alimentare per gli abitanti del lago. Venivano serviti con polenta e vino rosso. Un altro piatto tipico del nostro lago era il risotto con i filetti di pesce persico.
N: nomi dell’industria metallurgica lecchese
Tra i grandi nomi ricordiamo: Badoni (per i suoi prodotti di carpenteria e meccanica pesante: ponti, gru, locomotori), Fiocchi (produzione di munizioni e di bottoni automatici), Falck (siderurgia), Primo Aghificio Italiano (produzione di aghi e chiodi in acciaio), SAE (produzione di tralicci per il trasporto dell’energia elettrica), laminatoio dell’Arlenico, Acciaieria e Ferriera del Caleotto. In quest’ultima fabbrica entravano decine di vagoni carichi di minerale e di rottami di ferro, pronti per essere fusi dai forni. I lingotti nel laminatoio dell’Arlenico venivano poi trasformati in rotoli di vergella. Il torrente Caldone appariva colorato: le sue acque erano rossicce, verdognole, grigiastre a seconda dei materiali scaricati dall’industria.
Il centro commerciale ”Meridiana” sorge proprio al posto della ferriera del Caleotto.
O:opere idrauliche
Lungo il corso del Gerenzone e del Caldone è possibile trovare molte opere idrauliche: le derivazioni che incanalavano le acque alle fabbriche e le chiuse che ne regolavano il flusso.
P: pesca, Pescarenico
«È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare.» (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. 4)
Pescarenico (Pescarenech in dialetto lecchese) è un rione di Lecco, posto sulla riva sinistra dell’Adda. Nel secolo XVII costituiva un villaggio ai cui abitanti era concesso il diritto di pesca nel tratto fluviale prospiciente il paese, ricco in fauna ittica: lavarello, persico, agone, cavedano, alborelle. Le barche dei pescatori venivano tirate a secco nell’approdo vicino a piazza Era che era la piazza del quartiere affacciata sul lago.
Q: quartiere di San Giovanni
Il centro di Lecco sorge sulla riva del lago ed è circondato da una serie di rioni. La nostra scuola si trova nel quartiere di San Giovanni dove scorre il Gerenzone. Molti di noi abitano lungo le sue sponde, in aree che un tempo erano occupate dalle industrie ed ora sono spazi
residenziali.
Dalla finestra della casa di Davide …
Alunni e insegnanti che nel passato hanno frequentato la nostra scuola sono sempre stati attenti e sensibili allo studio dell’ambiente, in particolare del Gerenzone e degli altri corsi d’acqua.
R: ricchezza idrica
La provincia di Lecco ha la fortuna di avere un grande patrimonio idrico: torrenti, pozze, cascate, il fiume Adda e i numerosi laghi di formazione glaciale, alimentati da fiumi che consentono al territorio una riserva d’acqua costante. Possiamo godere della bellezza del nostro territorio in tutto relax a bordo di un battello, presso le aree di pic-nic, i lidi e in molti altri modi…
”Non c’è tempo per annoiarsi a Lecco!”
Quante volte durante una passeggiata lungo le rive di un fiume o di un lago abbiamo trovato dei sassi
e li abbiamo raccolti per utilizzarli nella realizzazione di figure?
Quante volte ci siamo divertiti a lanciare un ciottolo piatto nell’acqua
contando i suoi rimbalzi sulla superficie prima di affondare?
“Monti sorgenti dalle acque…”
Il lago di Lecco è quel ramo del lago di Como, così magnificamente descritto da Alessandro Manzoni nel romanzo per eccellenza della letteratura italiana: I Promessi Sposi.
Lecco gode di un contesto naturale unico: incorniciata da due catene non interrotte di monti, le Prealpi Orobie. Le montagne lecchesi offrono agli escursionisti tantissime opportunità con sentieri di diversa difficoltà e, per chi ama scalare, tante sono le pareti di roccia che costituiscono un’ottima palestra soprattutto per gli alpinisti. Alcuni di essi sono divenuti famosi a livello mondiale come Riccardo Cassin e Carlo Mauri.
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascia l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni…
(Incipit de “I Promessi Sposi”)
Vedute mozzafiato dal matitone di Lecco
S: sport acquatici
Per gli sportivi ci sono tante possibilità di svago e divertimento: vela, sci nautico, canoa e canottaggio, immersioni, surf e kitesurf. Le occasioni non mancano per godere il lago secondo il proprio piacere. Rinomato a livello mondiale grazie ai campioni olimpionici di canoa Antonio Rossi della Canottieri Lecco e di canottaggio Carlo Gaddi e Niccolò Mornati della Canottieri Moto Guzzi di Mandello del Lario.
Borghesi
T: tirabagia, trafilerie, tuffo nel passato, turismo
I tirabagia erano gli operai specializzati che realizzavano la trafilatura del filo di ferro incandescente. Ad una cintura di cuoio legata in vita agganciavano il filo di ferro che tiravano facendolo passare attraverso la trafila. Si ottenevano così fili di ferro di diametro sempre più sottile.
In loro onore e ricordo c’è una via che collega San Giovanni a Rancio e si chiama “Via dei Tirabagia”.
In passato Lecco era un borgo piccolo ma caratterizzato da una straordinaria vitalità. Il lago permetteva il collegamento tra le comunità operose insediate nelle vicinanze e il trasporto delle merci e dei turisti.
U:utilizzo dell’acqua
V: vie
I nomi di molte vie ricordano la ricchezza dei corsi d’acqua del territorio lecchese e le attività dell’uomo ad essi legate.
Via ai Molini – via alla Spiaggia (Chiuso)
Via Fontanella – via alla Fonte (Maggianico)
Via Adda – via Guado – via del Barcaiolo – via Battello – via Pescatori (Pescarenico)
Il comballo e la gondola lariana (conosciuta con il nome di “Lucia”) erano le tipiche imbarcazioni del nostro lago.
Via Giuseppe Badoni (Caleotto)
Via Fiocchi (Belledo)
Via Fiume – via Caldone (Olate)
Via alle Fucine – via al Maglio – via Fiumicella – via Gerenzone – via Ferriera (Castello)
Via alla Fontana – via dei Tirabagia (San Giovanni)
Via Falck (Laorca)
Z:”Zero sprechi!”
Le foto storiche e alcune citazioni sono state prese dai seguenti testi: ”Lecco, una gita nel 1890“ di Gianfranco Scotti – “Come eravamo, un secolo di vita quotidiana sulle sponde del Lario” La Provincia