Le parole dell’acqua

Quando si parla di acqua pensiamo sia tutto così semplice. Poi invece ci troviamo di fronte a termini che non ci sono così familiari: acque reflue, acque grigie, durezza e così via. Ma cosa significano veramente? Quanto importante è conoscerne il significato per la nostra vita quotidiana?

Conosciamo bene la nostra acqua? Quando gli esperti ci spiegano cosa contiene è tutto chiaro per noi? O ci sono termini e concetti a noi sconosciuti?

Ogni qualvolta si parla di “acqua” ci troviamo di fronte a termini che ne descrivono le caratteristiche, la composizione, la presenza e la posizione sul territorio, e non sempre queste parole sono di facile comprensione.

Eppure sarebbe importante conoscerle e capirle perché proprio queste parole hanno a che fare strettamente con la nostra quotidianità: con il valore che l’acqua ha per la nostra igiene e la nostra salute o con azioni che compiamo ogni giorno, come scegliere la giusta quantità di detersivo  in base alla durezza dell’acqua.

Iniziamo dalle parole più semplici. L’acqua può essere: potabile, dura, dolce, nera, blu, grigia, verde, reflua, superficiale, sotterranea. Vediamo che significa, nello specifico.

L’acqua potabile

E’ l’acqua destinata al consumo umano. Deve essere inodore, insapore, incolore, limpida e trasparente (priva di particelle sospese): queste caratteristiche sono definite organolettiche. Inoltre deve essere innocua, ovvero non deve contenere microrganismi, parassiti, sostanze chimiche in quantità tali da essere nocive per l’uomo. 

 I colori dell’acqua

Convenzionalmente si definisce acqua Bianca l’acqua non riconosciuta nociva per la salute pubblica o molesta per il pubblico (le acque meteoriche di dilavamento provenienti da alcune aree aperte impermeabilizzate quali, strade, parcheggi, tetti, cortili, ecc.; le acque utilizzate per il lavaggio delle strade; le acque di raffreddamento indiretto provenienti da attività industriali).

Blu è l’acqua pulita che scorre nei ruscelli e nei fiumi, oppure si trova nei laghi o nella falda freatica (essa può provenire anche dallo scioglimento del manto nevoso o dei ghiacciai), e che presto o tardi raggiungerà il mare.

Grigia è invece quella che, in seguito al suo impiego in ambiente domestico per docce o lavaggi, viene aggiunta alle altre acque di scarico (provenienti dalla cucina, dal WC, ecc.). L’acqua verde è l’acqua piovana stoccata nel terreno o utilizzata dalle piante.

Infine l’acqua è definita nera quando contiene scarichi umani, animali o alimentari.

 

 

 

 

Acque reflue

Si tratta di acque di scarico, utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole e che quindi contengono sostanze organiche e inorganiche che possono recare danno alla salute e all’ambiente. Comprendono le acque bianche, nere e grigie.

Dura o dolce?

L’acqua può essere classificata anche in base alla durezza, che è determinata principalmente dalla quantità di sali di calcio e magnesio che contiene:

  • leggere o dolci sono acque con durezza inferiore a 15 °F (cioè contenenti meno di 1 mg/l di solidi dissolti).
  • mediamente dure sono acque con durezza compresa tra 15 e 30 °F;
  • dure sono acque con durezza è superiore a 30 °F.

Lo sapevi che il sapone fa fatica a sciogliersi in acque dure?

 Residuo fisso

Un altro parametro importante per la nostra salute è il residuo secco o residuo fisso che  indica la parte “solida” dell’acqua, cioè la quantità di sali minerali presenti, dopo la completa evaporazione dell’acqua ed essiccazione dei solidi residui a una temperatura di 180°C.

Più questo valore è elevato, più sali minerali sono disciolti nell’acqua.

In base ai dati di residuo fisso, le acque vengono così classificate:

  • Minimamente mineralizzate se il residuo fisso è inferiore o uguale a 50 mg/l
  • Oligominerali se il residuo fisso è compreso tra 50 e 500 mg/l
  • Medio minerali se il residuo fisso è compreso tra 500 e 1500 mg/l
  • Ricche di sali minerali se il residuo fisso è superiore a 1500 mg/l

 Il pH: la misura dell’acidità

Anche il pH dell’acqua potabile è uno dei metodi più efficaci per valutarne l’effettiva qualità: è la grandezza che determina se una sostanza è acida, neutra o basica.

Questo parametro è uno dei più importanti quando si tratta di effettuare analisi sull’acqua del rubinetto per capire gli effetti che potranno avere sull’organismo umano o, più semplicemente, sulle tubature dell’impianto idraulico.

I valori di riferimento

Nella tabella sono riportati i parametri a cui l’acqua deve essere conforme secondo il Decreto legislativo 31/2001, decreto che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Dove scorre l’acqua?

Le acque sono definite anche in funzione del luogo in cui si trovano:

Acqua sotterranea (o di falda): acqua sotto forma liquida che si trova nel sottosuolo; viene detta rinnovabile se si rinnova naturalmente e può quindi venire utilizzata in modo sostenibile, senza comprometterne la quantità e la qualità.

Acque superficiali: ruscelli, torrenti, fiumi e laghi sia naturali che artificiali.

Acqua di rubinetto, acqua buona!

Il controllo dei requisiti di legge dell’acqua è doppio.

Vengono effettuati regolari controlli interni da parte dei gestori della rete idrica in ogni fase del ciclo idrico: sull’acqua destinata al consumo umano, sulle acque reflue della fognatura e sulle acque in uscita dai depuratori.

Inoltre le ATS, ovvero le Agenzie di tutela della salute effettuano quelli definiti controlli esterni: il giudizio di idoneità al consumo umano dell’acqua, ovvero la sua potabilità, spetta all’Azienda sanitaria competente.

Puoi stare tranquillo: l’acqua che viene fornita dalla rete di approvvigionamento idrico nelle case è sicura da bere e utilizzare in cucina! Se vuoi scoprire le caratteristiche dell’acqua servita a casa tua puoi consultare il nostro strumento dedicato, ti basterà inserire il tuo Comune e la tua via.

 

ARTICOLO A CURA DELL’UFFICIO D’AMBITO DI LECCO

FONTI