Tariffe idriche italiane a confronto secondo Cittadinanzattiva: in Lombardia la spesa incrementata del 7,5% rispetto al 2021

La Provincia di Lecco spicca in Lombardia per i livelli di risparmio assicurati ai cittadini virtuosi e il valore dei bonus idrici attivati in aiuto delle fasce più deboli della cittadinanza

Secondo il Rapporto annuale sul servizio idrico integrato pubblicato da Cittadinanzattiva a fine marzo 2023, la cifra spesa nel 2022 per la bolletta idrica da una famiglia lombarda con un consumo di 150 metri cubi l’anno è di 281€ contro i 358€ della media nazionale, con un incremento del 7,5% rispetto al 2021.

Si sono registrati aumenti in tutti i capoluoghi di provincia italiani: solo Forlì-Cesena registra una piccola diminuzione dello 0,6%. L’incremento supera il 20% a Bolzano (+26,3%), Savona (+25,5%) e Trento (+21%); oltre il 10% in altri dodici capoluoghi, ossia Milano, Belluno, Sondrio, Como, Novara, Verbania, Chieti, Pescara, Pavia, Cremona, Catania, Messina.

Frosinone resta in testa alla classifica dei capoluoghi più cari con una spesa media annuale di 626€ (+ 4,2% rispetto al 2021), mentre Isernia ha la tariffa più bassa della Penisola con 135€. La Toscana si conferma la regione con la tariffa più elevata (535€, +5,5%) e tutti i suoi capoluoghi, meno Carrara, rientrano nella top ten delle città più care per l’acqua. Il Molise invece è la più economica, con una spesa media a famiglia di 139€.

Il Trentino-Alto Adige, si conferma tra le regioni dove l’acqua costa meno, ma registra la variazione più cospicua rispetto all’anno precedente, +24,3%.

Per la nostra provincia, con un consumo medio di 150 metri cubi, una famiglia di 3 persone spende circa 341€ all’anno, in linea con la media italiana di 358€.

Da sottolineare che, nonostante il periodo di inflazione e l’incremento incontrollato dei costi energetici, quella di Lecco è tra le tre province che hanno subito il minore aumento in bolletta, con un +4. A Milano, ad esempio, la tariffazione è cresciuta del 12,7%, a Como del 10,3% e a Cremona del 10,4%.

È utile ricordare che il prezzo dell’acqua in Italia continua a restare notevolmente basso, 1 litro di acqua costa al cittadino 0,002 euro, e in questo prezzo è già compreso il costo per la raccolta e il trasporto delle acque reflue e il loro trattamento depurativo prima dello scarico in ambiente: non esiste neppure una moneta tanto piccola per pagare 1 litro di acqua!

 

 

 

 

Ma a cosa serve la tariffa idrica?

La tariffa idrica copre i costi necessari a garantire la quotidiana gestione di reti e impianti, nonché le opere di ammodernamento delle reti di acquedotto e fognatura e la costruzione ed il rinnovo degli impianti di trattamento acque (potabilizzazione e depurazione).

Dal 2016, anno di affidamento del servizio idrico integrato per l’intera provincia di Lecco, a fine 2022, Lario Reti Holding ha utilizzato i proventi della tariffa idrica per realizzare oltre 160 milioni di euro di investimenti a servizio dei cittadini, dell’ambiente e del territorio.

Come viene calcolata la tariffa idrica?

La struttura tariffaria italiana prevede una componente fissa ed una variabile, calcolata in funzione dei consumi:

  • La quota fissa è corrisposta indipendentemente dal consumo e copre la parte dei costi fissi di gestione che sono indipendenti dai volumi, quali quelli relativi alla manutenzione delle reti.
  • La componente variabile è differenziata per scaglioni di consumo e copre i costi legati ai volumi distribuiti, come i costi energetici: ogni scaglione è compreso tra un livello minimo e uno massimo e a ciascuno scaglione corrisponde l’applicazione di un prezzo diverso.

Ed è proprio nella componente variabile che il sistema consente di modulare la tariffa premiando i comportamenti più virtuosi nel consumo della risorsa idrica: la tariffa è articolata in differenti fasce, che crescono con l’aumentare dei consumi e cambiano a seconda del tipo di utenza.

Infatti, secondo i dati evidenziati da Cittadinanzattiva, la nostra provincia è, in Lombardia, tra le tre dove la riduzione in termini monetari della bolletta è più sensibile, man mano che si riducono i consumi (105€ per il passaggio da 192 a 150 metri cubi annui, contro una media lombarda di 87€).

Bonus idrico: un aiuto in più a chi è in difficoltà

Oltre alla maggiore possibilità di incrementare il risparmio data a chi riduce i consumi, il sistema tariffario adottato in provincia di Lecco è anche quello in cui il bonus idrico è maggiore, in termini di valore assoluto, rispetto alle altre zone della Lombardia.

Il bonus idrico è un’agevolazione concessa automaticamente alle fasce più deboli della popolazione, tramite uno sconto in bolletta. Si compone di due parti, il Bonus Sociale Idrico nazionale (voluto da ARERA) e il Bonus Idrico Integrativo nazionale (stabilito a livello locale dall’Ufficio d’Ambito di Lecco e da Lario Reti Holding)

Secondo Cittadinanzattiva, per una famiglia tipo di 3 componenti, l’incidenza del bonus in provincia di Lecco è di 105€/anno, a fronte di una media regionale di 82€.

Inoltre, i Comuni Soci di Lario Reti Holding hanno disposto nel 2020 un terzo tipo di Bonus Idrico, chiamato “Straordinario” e destinato a contrastare le difficoltà incontrate dai cittadini durante la pandemia da COVID-19. Tale bonus non viene concesso in automatico ma è necessario farne richiesta, secondo modalità che per l’anno 2023 sono ancora in fase di definizione e saranno pubblicate alla pagina https://www.larioreti.it/servizio-clienti/bonus-acqua/

 

 

 

Tariffe e qualità del servizio: a che punto è la Lombardia?

Nel suo studio, Cittadinanzattiva evidenzia il grado di insoddisfazione rispetto al servizio erogato, in quanto a fronte di un aumento delle bollette, il cittadino richiede una maggiore qualità del servizio.

Nel 2021, l’86% (in diminuzione rispetto all’anno precedente) delle famiglie si dichiarano molto (21%) o abbastanza soddisfatte (65%) del servizio idrico, contro un 14% poco o per niente soddisfatto. I livelli di soddisfazione espressi dalle famiglie italiane diminuiscono spostandosi dalle aree del Nord (92%) verso il Centro (84%) e quindi al Sud (82,4%) e nelle Isole (69,8%).

La Lombardia, come dimostra il grafico, ha un livello di insoddisfazione nettamente minore rispetto alla media nazionale.

Tutte le informazioni sopra riportate, incluso il Dossier completo e le infografiche, con i dati nazionali e regionali, sono disponibili su www.cittadinanzattiva.it.