Tariffa sempre più personalizzata e più equa!

Dal 1 gennaio 2022 ogni utenza domestica residente deve avere fasce di consumo personalizzate, commisurate all’effettiva numerosità dei componenti. Così l’utente singolo e la famiglia numerosa pagheranno finalmente l’acqua allo stesso prezzo al metro cubo.

 

Con la bolletta paghi una tariffa personalizzata, che retribuisce i soli servizi dei quali godi: se la  tua abitazione è un insediamento isolato o è localizzata in un’area non servita dalla fognatura pubblica, ad esempio, paghi solo il servizio di acquedotto. Al contrario, se ti approvvigioni d’acqua da fonti autonome ma scarichi i tuoi reflui nella pubblica fognatura, allora, paghi solo i servizi di fognatura e depurazione. 

Esclusivamente nel caso in cui tu fruisca del servizio integrato vedrai applicate tutte e tre le tariffe di acquedotto,fognatura e depurazione. Inoltre, solo se sei il titolare di un insediamento industriale nel quale si effettuano lavorazioni che possono contaminare le acque piovane, una quota della bolletta remunera anche il trasporto e il trattamento delle acque meteoriche immesse in fognatura.

 

Quota fissa

Il sistema prevede una quota fissa (dal 2018 suddivisa per segmento del servizio) che copre gli oneri necessari al corretto dimensionamento degli impianti e della struttura del gestore in modo da poter assicurare all’utente la possibilità di approvvigionarsi di acqua in quantità e qualità adeguate nel momento in cui apre il rubinetto, nonché la raccolta e il trattamento dei reflui che produce.

La quota fissa per utenze domestiche “residenti” ha un valore più basso di quella associata alle utenze domestiche “fluttuanti” (utenze che utilizzano il servizio solo per alcuni mesi all’anno) in quanto, per coprire anche le esigenze di queste ultime,  l’intero sistema impiantistico deve essere adeguatamente dimensionato, anche se verrà utilizzato a pieno regime solo in alcuni periodi dell’anno.

Per le utenze industriali, tenute a rispettare limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti negli scarichi, è infine prevista una quota fissa aggiuntiva commisurata ai costi dei controlli analitici.

 

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Quota variabile a consumo

La restante quota, cosiddetta variabile, è commisurata al consumo e, poiché l’acqua è una risorsa preziosa, per incentivarne il risparmio e favorirne un uso sostenibile, all’aumentare del consumo aumenta anche il prezzo al metro cubo!

La quota variabile è strutturata in una tariffa base e una fascia di eccedenza per utenze fluttuanti o due fasce di eccedenza per le utenze residenti.

L’acquedotto pubblico eroga preziosa acqua potabile, la potabilità è una qualità non sempre necessaria: alcuni usi che si fanno dell’acqua non la richiedono e in questi casi può essere un bene per tutti che vengano utilizzare fonti di approvvigionamento di acqua diverse.

Al fine di incentivare l’uso di fonti di approvvigionamento alternative all’acquedotto pubblico, ove possibile, per le utenze produttive viene operata una distinzione tra utenze piccole – medie o grandi: per queste ultime è prevista una tariffa di eccedenza che si applica a tutto il volume di acqua utilizzato oltre quello definito per le piccole e medie utenze.

Per le utenze domestiche residenti è prevista un’ulteriore fascia di consumo per usi essenziali di acqua, cui si applica la “tariffa agevolata” ulteriormente ridotta rispetto alla “tariffa base”. Ovviamente le fasce di consumo (“agevolata”, “base” e “di eccedenza”) devono essere commisurate alla dimensione del nucleo familiare affinché ciascun individuo possa avere diritto allo stesso quantitativo d’acqua alla tariffa ad esso corrispondente.

Finora, in assenza di autodichiarazione da parte dell’utente, le fasce di consumo erano commisurate ad una dimensione standard assunta pari a 3 componenti, con la conseguenza che un utente singolo poteva anche pagare l’intero consumo alla  tariffa inferiore, quella “agevolata”, mentre una famiglia numerosa che non avesse comunicato il numero dei componenti finiva col pagare la maggior parte del consumo alla tariffa “di eccedenza”.

Dal 1° gennaio 2022 ogni utenza domestica residente deve invece avere fasce di consumo personalizzate, commisurate all’effettiva numerosità dei componenti.

Ciò sarà reso possibile dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione e dal collegamento delle banche dati dei Gestori con le anagrafi dei Comuni e a breve con l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR) nella quale ad oggi sono già confluite le banche dati di tutti i Comuni.

Per i servizi di fognatura e depurazione, invece, la quota variabile della tariffa non è articolata per fasce di consumo ma è comunque applicata solo se l’acqua approvvigionata finisce in fognatura (dunque non per l’uso irriguo). Ed è uguale per tutti gli usi “civili”, mentre per le utenze produttive autorizzate a scaricare i reflui in pubblica fognatura la tariffa varia in funzione della qualità dello scarico.

Ma attenzione, i parametri in grado di incidere sulla tariffa sono solo quelli che gli impianti di depurazione sono in grado di rimuovere e dunque quelli tipici di un refluo civile, mentre per tutti gli altri inquinanti che possono essere presenti negli scarichi industriali è cura del titolare adottare i pretrattamenti necessari a rispettare i limiti di legge.

 

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ARTICOLO A CURA DELL’UFFICIO D’AMBITO DI LECCO