Con le opere effettuate tra 2017 e 2018 a Calco e Valle San Martino si chiude ufficialmente l’Infrazione Europea pendente sul nostro territorio

La Commissione Europea ha recentemente emesso una sanzione pecuniaria nei confronti dell’Italia a seguito di una persistente non conformità riguardante il trattamento delle acque reflue in cinque agglomerati, tra cui Castellammare del Golfo, Cinisi, Terrasini, Trappeto e Courmayeur. Questa decisione giunge a seguito di una sentenza del 10 aprile 2014 (causa C-85/13) che ha coinvolto 41 agglomerati non conformi agli obblighi di trattamento delle acque reflue secondo la direttiva 91/271/CEE.

Tra gli agglomerati inizialmente coinvolti si annoveravano anche Calco e la Valle San Martino, nella Provincia di Lecco. La risoluzione delle infrazioni europee è stata la prima priorità che Lario Reti Holding e l’Ufficio d’Ambito di Lecco hanno individuato, una volta confermato l’affidamento ventennale del Servizio Idrico Integrato. Di conseguenza, nel maggio 2017, per la Valle San Martino è stata attestata l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria, eseguiti da parte di Lario Reti Holding ed essenziali per adempiere alla sentenza di condanna. L’iter per adeguare i due agglomerati alle prescrizioni della sentenza è stato finalmente concluso con gli importanti lavori di potenziamento dell’impianto di depurazione di Calco Toffo, avviati anch’essi nel 2017 e terminati a fine 2019.

A nove anni dalla pronuncia della sentenza e a oltre venti anni dalla scadenza dei termini previsti dalla direttiva, la Commissione ha proposto un ricorso contro l’Italia, chiedendo una sanzione pecuniaria. Nonostante riconosca i progressi compiuti nel processo di adeguamento, la Commissione impone una penalità giornaliera di 122.760 euro per ciascun giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza.

Inoltre, è stata stabilita una somma forfettaria giornaliera di 13.640 euro, con un importo totale minimo di 9.548.000 euro, a partire dalla data della sentenza del 10 aprile 2014 fino alla data di pronuncia della sentenza nel nuovo procedimento o fino all’esecuzione della sentenza del 10 aprile 2014, se questa avvenisse precedentemente.

ARTICOLO A CURA DELL’UFFICIO D’AMBITO DI LECCO