Lecco: conclusi i lavori di ammodernamento del depuratore

Terminato anche il “revamping” della linea 1

I lavori si sono conclusi in data 3 aprile e l’impianto è stato visitato venerdì 5 dal Sindaco Virginio Brivio e dall’Assessore ambiente e trasporti Alessio Dossi, che hanno potuto constatare in prima persona i risultati raggiunti con la conclusione delle vasche di denitrificazione della linea 1, “create” riconvertendo le vecchie linee di digestione fanghi al fine di permettere il rientro nei parametri e chiedere l’autorizzazione allo scarico, mancante dall’anno 2000.

A partire da questa estate ed entro la fine dell’anno verranno eseguiti gli ultimi lavori di aggiornamento alla stazione di sollevamento dei liquami, una delle prime fasi del processo di trattamento delle acque reflue, tramite il potenziamento delle pompe di sollevamento. Tali lavori consentiranno una migliore gestione delle acque piovane, con l’introduzione di nuovi modelli di pompa in grado di regolarsi in base alla portata in ingresso e la realizzazione di nuove parti impiantistiche per consentire la grigliatura fine (fino a 2,5 mm) delle acque di piena che non è possibile accogliere all’interno dell’impianto.

Gli interventi eseguiti da Lario Reti Holding sull’impianto di depurazione di Lecco negli ultimi anni superano il valore totale di 1,2 milioni di Euro e hanno riguardato parti di impianto e macchinari al 100% riutilizzabili al momento della dismissione dell’impianto esistente.

Gli investimenti eviteranno temporaneamente l’assegnazione di procedure di infrazione europea e riconfermano la necessità del superamento dell’attuale infrastruttura, soprattutto per un’adeguata gestione dei carichi di pioggia, di natura sempre più violenta e concentrata nel tempo.

Di seguito vengono riassunti gli interventi ad oggi realizzati o di prossimo avviamento.

1. Sollevamento liquami

La fase di sollevamento dei liquami è una delle prime all’interno di un impianto di trattamento reflui. L’impianto di Lecco subirà, a partire dall’estate 2019 ed entro la fine dell’anno, il potenziamento delle pompe di sollevamento – con l’introduzione di nuovi modelli in grado di regolarsi in base alla portata in ingresso, così da poter gestire meglio i carichi di pioggia – e la realizzazione di nuove parti impiantistiche per consentire la grigliatura fine (fino a 2,5 mm) delle acque di piena che non è possibile accogliere all’interno dell’impianto.

2. Denitrificazione

La denitrificazione è il primo trattamento biologico a cui sono sottoposti i reflui all’interno di un depuratore ed era, fino a pochi mesi fa, del tutto assente all’interno dell’impianto di Lecco.

Nel corso degli ultimi mesi si è quindi provveduto a chiudere il ciclo dell’azoto, avviando la riconversione delle linee di digestione fanghi in vasche di denitrificazione.

3. Nitrificazione

Il trattamento subito successivo alla denitrificazione è quello di nitrificazione, dove i reflui vengono sottoposti ad un’insufflazione di ossigeno per favorire l’azione di degradazione della frazione organica da parte dei batteri e l’abbattimento delle cariche inquinanti.

Prima degli ultimi interventi, l’ossigenazione dei reflui avveniva tramite l’uso di pale a spazzole di tipologia “Mammoth” che, generando un moto ondoso, favorivano l’aerazione delle acque. Tale sistema, obsoleto e non più in uso in alcuno degli altri impianti della Provincia, comportava scarsi livelli di ossigenazione dei reflui, causando al contempo un incremento nelle emissioni odorigene a causa dell’agitazione costante dell’acqua.

Nel corso del 2018 si è avviato l’aggiornamento del comparto di ossidazione con l’installazione di nuovi sistemi a microbolle, costituiti da moderne soffianti, nuove linee di piping e diffusori posti sul fondo delle vasche.

4. Disidratazione dei fanghi

Si è proceduto alla ristrutturazione del capanno in cui posizionare i macchinari necessari alla disidratazione dei fanghi, anch’essi completamente rinnovati e aggiornati. Il vecchio silo di stoccaggio è stato abbattuto. Gli obsoleti macchinari di filtro a nastro sono stati eliminati e sostituiti da macchinari a centrifuga molto più performanti.

Con i macchinari di vecchia generazione il depuratore di Lecco produceva, ogni anno, 5.400 tonnellate di fango al 13/15% di secco (con oltre l’85% di  acqua). Grazie alle nuove centrifughe, si è ridotta la produzione di fanghi a 3.400 tonnellate al 22/24% di secco (con 78% di acqua).

Calcolando un costo di smaltimento pari a circa 100€/tonnellata, l’eliminazione di 2.000 tonnellate all’anno comporta un risparmio di circa 200.000€/anno, a fronte di un investimento di poco inferiore ai 350.000€.

5. Biofiltro e coperture

Al fine di rispondere ai dettami del D.d.s. 4212/2016 sull’abbattimento delle emissioni odorigene e per ridurre i disagi causati dai forti odori in uscita dall’impianto, sono stati installati dei pannelli di copertura nelle zone più critiche del depuratore (canale di ingresso reflui, ispessitori, disidratazione e stoccaggio fanghi), installando poi i necessari aspiratori ed un biofiltro per il trattamento e la deodorizzazione dell’aria, sulla quale saranno effettuati i regolari controlli da parte dell’ARPA e di Lario Reti Holding.

La tecnologia utilizzata per il filtro aria – al 100% naturale, proveniente dall’Irlanda e denominata biotrickling filter – unisce un sistema di lavaggio controcorrente ad un sistema filtrante biologico e si tratta di un sistema che è già stato installato con successo nei depuratori di Bellano e Mandello.

L’aria proveniente dagli aspiratori posti all’interno delle sezioni di trattamento fanghi viene portata a contatto con un letto di gusci di conchiglie sulle quali si trova una particolare fauna microbica, la quale ossida e metabolizza le sostanze odorigene, controllando quindi la qualità dell’aria in uscita.

6. Risultati ad oggi conseguiti

L’impianto di trattamento delle acque reflue di Lecco è oggetto di numerosi controlli da parte di ARPA (6 all’anno) e del Laboratorio di Analisi di Lario Reti Holding (48).

Le recenti analisi, condotte da Lario Reti Holding su prelievi effettuati nei punti di ispezione di ARPA, hanno rilevato il rientro dei parametri dell’Azoto Totale , il cui limite è pari a 15 mg/l mentre quello dell’impianto è risultato inferiore, pari a 11 mg/l.