Il futuro dell’acqua è nelle nostre mani
L’estate 2022 ci ha visti affrontare una crisi idrica e climatica che non potrà che peggiorare negli anni a venire. Quali sono le possibili soluzioni? Cosa possiamo fare anche nella vita di tutti i giorni per conservare questo elemento preziosissimo?
L’emergenza climatica che da decenni era stata preannunciata dai climatologi di tutto il mondo ci ha infine raggiunto e ne possiamo vedere le conseguenze. I primi sette mesi del 2022 sono stati i più caldi di sempre e a causa della carenza di pioggia i nostri fiumi, anche i più grandi come il Po, erano ai minimi storici, mentre episodi di piogge torrenziali sono sempre più frequenti.
In Italia abbiamo sempre avuto una grande abbondanza di acqua potabile e ad uso industriale e agricolo. Per questo, però, abbiamo prestato poca attenzione alla manutenzione e all’efficienza della nostra rete idrica e agli sprechi, e nonostante il largo preavviso che abbiamo avuto il problema clima è sempre stato, in Italia e nel mondo, relegato in secondo piano nei programmi politici. Ci troviamo oggi, dunque, impreparati ad affrontare questa crisi che minaccia di aggravarsi sempre di più nei prossimi anni e siamo ben lontani dalla transizione ecologica necessaria alla soluzione del problema.
La soluzione, tuttavia, non può essere solamente strutturale, sostituire le tubazioni vecchie (stimate in circa 220mila chilometri solo in Italia) non farà altro che rimandare il problema di qualche anno. La soluzione è avviare la transizione ecologica con gli strumenti che la natura ci mette a disposizione, piantando alberi, costruendo parchi e tetti “verdi” per contrastare l’inquinamento e gli effetti negativi delle piogge torrenziali. Insomma riconoscere l’importanza e l’utilità degli ecosistemi naturali nel mantenimento del ciclo idrico.
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