Da dove proviene l’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case?

Comprendere la captazione delle acque dalla natura in funzione della siccità

Nel momento in cui la siccità è il tema caldo, l’obiezione che spesso viene mossa è sulla quantità di acqua disponibile – che sembra infinita – nel nostro territorio da sempre molto ricco di acque.

Purtroppo, la situazione sta cambiando…

“Parlando di siccità è bene tenere presente che nel nostro Paese la situazione non è simmetrica: ci sono zone, soprattutto il Nord-Ovest col Piemonte, che soffrono di più e che negli ultimi due anni sono state interessate da siccità estrema. La mappa ci mostra che negli ultimi due anni ci sono zone interessate da siccità estrema (colore più scuro), mentre altre sono meno toccate.”

Possiamo notare come la Lombardia sia tra le regioni più interessate dalla siccità.

E sono proprio le precipitazioni, nevose e piovose, che vanno poi a sostenere le fonti da cui preleviamo l’acqua.

Fonte https://tg24.sky.it/ambiente/2023/03/04/siccita-italia-mappa#02

Da dove arriva l’acqua?

Innanzitutto, facciamo chiarezza sulla captazione

La captazione è la prima delle fasi del ciclo dell’acqua: consiste nel prelevare l’acqua dall’ambiente grazie ad opere di presa, che consentono di gestire e proteggere la risorsa idrica.

La captazione può avvenire in modi diversi, che si differenziano per fonte; le più comuni sono sorgenti, pozzi, fiumi, laghi ed invasi.

Captazione da sorgente: le sorgenti naturali si originano per infiltrazione di acqua piovana nel sottosuolo, dove l’acqua si accumula nelle microscopiche cavità tra i granelli di roccia, saturando il suolo fino al raggiungimento di uno strato di terreno impermeabile, che ne ostacola l’ulteriore discesa.

Sorgente Moioli nel comune di Calolziocorte (LC)
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L’acqua è confinata così in un accumulo sotterraneo definitofalda acquifera“. Le sorgenti d’acqua sono aree del terreno da cui l’acqua di falda fuoriesce naturalmente in superficie: in corrispondenza del luogo di affioramento della sorgente è possibile raccogliere e convogliare la risorsa idrica verso un acquedotto attraverso un’idonea opera di captazione.

Captazione da pozzo: i pozzi costituiscono, per loro struttura, un’opera di presa che attinge risorsa da una o più falde sotterranee e la convoglia al sistema acquedottistico attraverso un sistema di pompaggio. A seconda della natura della falda di estrazione si distinguono: pozzi in falda artesiana o pozzi in falda freatica.  

Captazione da fiume, da laghi e invasi: viene eseguita realizzando opere di presa che consentono l’estrazione dell’acqua, grazie a sistemi di pompaggio o di convogliamento su canali.

Può essere realizzata attraverso finestre poste a varie altezze di profondità, per consentire l’ingresso di acqua in funzione dei livelli stagionali, oppure con sistemi di pompaggio della risorsa verso una rete di adduzione.

Le pompe a lago dell’acquedotto Brianteo in località Parè di Valmadrera.

 Captazione da fonti non convenzionali: alcuni esempi di tali fonti sono le acque marine, opportunamente desalinizzate, o le acque di scarico delle fogne o delle industrie, opportunamente trattate in modo da renderle potabili. Questo tipo di fonti non sono utilizzate all’interno della nostra provincia.

Una delle due prese del Brianteo, a 32 metri di profondità nella Baia di Parè a Valmadrera

 

 E in provincia di Lecco?

Quali opere di captazione esistono e che acque sono sfruttate?

 L’approvvigionamento idrico nella provincia di Lecco avviene mediante tre tipologie differenti di fonti: sorgenti, pozzi e acque superficiali.

Ciascuna zona del territorio servito risente di una tipologia di approvvigionamento prevalente, dovuta in particolar modo alla natura orografica della zona stessa (montagna, collina, lago, pianura).

L’acqua servita proviene da 90 pozzi e 450 sorgenti a cui si aggiunge l’acqua dell’Acquedotto Intercomunale Brianteo, che ha origine dall’impianto di potabilizzazione del Lago di Como sito a Valmadrera.

L’acqua captata è tenuta costantemente sotto controllo dai tecnici e dal Laboratorio, che analizza continuamente le acque prelevate. Le attività analitiche di verifica idrica riguardano due tipologie di parametri: di tipo microbiologico – purezza e assenza di batteri – e chimici – caratteristiche dell’acqua, assenza di metalli, di solventi, antiparassitari, ecc- In particolare, ogni anno sono analizzati:

  • 550 parametri provengono da acqua di sorgente;
  • 4.570 parametri provengono da pozzi;
  • 890 parametri provengono da lago.

I volumi di acqua captata in Provincia di Lecco hanno subito un’inflessione nell’ultimo periodo passando dai circa 51.700.000 mc d’acqua del 2020 a circa i 50.000.000 mc del 2022.

Questo è un grande segnale di miglioramento, ottenuto grazie a due fattori: da una parte vi è il successo del piano di interventi che Lario Reti Holding ha messo in atto per la ricerca e riduzione delle perdite, che ha consentito di diminuire significativamente la pressione sulle fonti idriche e arrivare ad un minore necessità di captazione, dall’altra vi è invece l’incremento della sensibilità dei cittadini verso il risparmio di una risorsa sempre più preziosa quale è l’acqua potabile.

Scopri di più sull’acqua servita da Lario Reti Holding in Provincia di Lecco, consulta la Carta di Identità dell’Acqua: https://www.larioreti.it/qualita-dellacqua/carta-identita-acqua/