Il cloro nell’acqua del rubinetto è dannoso per la salute?

Il cloro nell’acqua va bene in piscina, ma da bere? È proprio grazie al cloro che l’acqua del rubinetto è sicura e potabile, scopriamo i segreti di questa sostanza così importante

the child holds a glass of water in his hands. selective focus.

Il viaggio dell’acqua, dalla fonte ai nostri rubinetti è lungo e tortuoso e passa attraverso svariati chilometri di tubature, bacini di raccolta anche a cielo aperto e chissà cos’altro. Vi è dunque la necessità di assicurare la potabilità dell’acqua in modo semplice e sicuro: l’introduzione della potabilizzazione tramite l’impiego di cloro nei primi anni del ‘900 ha contribuito a ridurre notevolmente la diffusione di malattie sistemiche a trasmissione idrica come tifo, colera, dissenteria e tante altre.

Tutt’oggi il cloro è l’elemento più usato per il trattamento dell’acqua in quanto poco costoso e semplice da produrre, ma molto efficace nella sua azione antibatterica e sicuro per l’uomo. Anche se il cloro in forma gassosa è molto dannoso, al punto da essere stato utilizzato durante la prima guerra mondiale come arma di distruzione di massa, l’ipoclorito di cloro in forma liquida utilizzato per la disinfezione è assolutamente innocuo se utilizzato entro i limiti consentiti.

Nonostante le numerose prove scientifiche in Italia c’è molta sfiducia riguardo l’acqua di rubinetto. Il nostro Paese, infatti, ha un consumo pro-capite di oltre 220 litri all’anno di acqua imbottigliata ed è tra i primi stati a livello mondiale, ma questa preferenza è basata solo su falsi pregiudizi: l’acqua di rubinetto è sana e controllata costantemente, contiene una quantità adeguata di sali minerali, costa circa mille volte in meno e non produce rifiuti. Se per alcuni il problema è il cattivo sapore, basta lasciare l’acqua in una caraffa aperta per qualche decina di minuti e il sapore sparisce.

Fonti

  1. https://www.lamiacqua.it/cloro-acqua-potabile
  2. https://www.acquadiqualita.it/it/esperto-risponde/che-cosa-e-la-clorazione.php

 

ARTICOLO A CURA DELL’UFFICIO D’AMBITO DI LECCO